
La maggior parte delle future mamme (58,1% secondo una ricerca dell’Associazione Italiana Ostetrici e Ginecologi) desidera ardentemente che il loro medico le segua durante tutta la gravidanza e assista al parto. Sfortunatamente, non è sempre così. La futura mamma si trova generalmente di fronte a numerosi interlocutori: il suo ginecologo, l’ostetrica, l’ostetrico-ginecologo e l’anestesista dell’ospedale.
Assistenza alla gravidanza
Hai dei dubbi o hai constatato un ritardo nel tuo ciclo mestruale? Il tuo primo riflesso è quello di andare in farmacia e comperare un test di gravidanza.
Il secondo è quello di prendere appuntamento dal tuo ginecologo abituale, che ti prescriverà un esame del sangue per confermare il tuo stato e ti seguirà durante i primi mesi di gravidanza. La prima visita prenatale deve avere luogo entro la fine del primo trimestre. Il tuo medico ti interrogherà sulla data delle tue ultime mestruazioni, sulla tua vita quotidiana, la tua salute, la tua storia familiare, le tue gravidanze precedenti... effettuerà anche un esame ginecologico. In seguito lo incontrerai una volta al mese fino al settimo mese di gravidanza. È raro che una donna incinta sia seguita fin dalle prime settimane di gravidanza in ospedale. Gli ostetrici-ginecologi degli ospedali pubblici hanno poco tempo da dedicare all’assistenza dei primi mesi di gravidanza. Peccato: prima avviene l’incontro e più grande è il legame di fiducia tra la paziente e il suo medico.
L’ostetrico-ginecologo
Attorno al settimo mese di gravidanza avviene l’incontro tra l’ostetrico-ginecologo o l’ostetrica dell’ospedale dove partorirai. Un nuovo dialogo si instaura. Ti sarà chiesto di parlare del tuo stile di vita. La tua alimentazione, il tuo lavoro, le tue attività, le tue piccole abitudini... Non avrai più segreti! Sii chiara il più possibile, perché queste indicazioni possono avere la loro importanza per l’assistenza alla tua gravidanza. L’esame si svolgerà in due tempi: l’esame generale (esame della pressione arteriosa, peso, esame delle gambe...) e l’esame ostetrico (posizione del feto, polso del bebè, lunghezza del collo dell’utero...). Soltanto l’ultima visità sarà un po’ diversa. Il medico o l’ostetrica tenterà di stabilire la posizione del bebè e valuterà le dimensioni del tuo bacino.
L’anestesista
La visita dall’anestesista ha la sua importanza: avverrà nel corso dell’ottavo mese ed è obbligatoria anche se non desideri ricevere la peridurale. L’anestesista si informerà sugli antecedenti chirurgici e medici e ti ausculterà. Questo incontro permetterà di individuare le eventuali contro-indicazioni e i rischi emorragici o allergici. Non sottovalutarli. Sarà anche l’occasione di porre tutte le domande che ti assillano sulla peridurale.
L’ostetrica
Il giorno X, all’ospedale, nessuno ti garantisce che il tuo ostetrico-ginecologo assisterà al parto. La maggior parte delle volte un’ostetrica si occupa del parto dalla A alla Z. Se si verifica una difficoltà particolare (febbre, emorragia, bebè in posizione sbagliata...), viene chiamato il medico che dà le istruzioni da seguire o prende direttamente in mano le operazioni (taglio cesareo, uso del forcipe, episiotomia, nascite multiple...). Se il medico che ti segue è di guardia quel giorno, interverrà, altrimenti delegherà ad uno dei suoi colleghi. Le cose sono un po’ diverse in una clinica privata. Il tuo ostetrico-ginecologo sarà avvertito sin dal tuo arrivo in maternità. Qualunque sia la situazione in cui ti trovi, l’importante è instaurare un vero dialogo con l’ostetrica o con il medico che si occupa di te.
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